lunedì 29 agosto 2016

Cronachette di un viaggio in Europa. Austria * Germania * Austria * Italia. Tirolo * Monaco di Baviera * Salisburgo * Friuli

29 agosto 2016

Tirolo * Monaco di Baviera * Salisburgo * Friuli

Ci svegliamo verso le 8 indolenziti per la mancanza di un letto vero. Apriamo i finestrini e l’aria profumata del bosco dopo la pioggia si insinua nell’abitacolo, la cascata davanti ai nostri occhi ha aumentato parecchio la sua portata e dal rumore diremmo che anche il fiume si è ingrossato. Avremmo voglia di rimanere ma Valentina è un po’ inquieta. Il meteo prevede pioggia per oggi e vista la repentinità e la foga con cui si scatenano i temporali in montagna, con tanto di fulmini e raffiche di vento, non si sente tranquilla ad andare a fare le passeggiate che avremmo voluto fare. Ci facciamo la doccia a turno e Claudio asciuga le scarpe con il phon nella lavanderia, suscitando la curiosità ilare di alcuni campeggiatori. C’è qualcosa che ci fa stare bene qui ma forse è meglio andare, conosciamo poco la montagna e sappiamo bene che sottovalutarne i pericoli può essere più che rischioso fatale. Dunque ripartiamo non senza esserci assicurati che il coraggioso alpinista con una minuscola tenda che ieri sera aveva sfidato le intemperie e le forze naturali fosse ancora lì, aver salutato i roulottisti gentili e mentalmente i bambini che giocavano con una macchinina supersonica visto che la palla era proibita. Non ripartiamo proprio per niente, la Focus è stanca e non ne vuol sapere di mettersi in moto, almeno non fino all’intervento di alcune persone della reception del camping Edelweiss. Pronti? Via.
Salutiamo la valle con le montagne, le cascate, i fiumi e i torrenti, l’odore di bosco e gli abeti da cui sembra nascere la nebbia e dove pare di poter veder nascere le nubi.
Un posto magico che ci ha accolti con amore, proteggendoci dai pericoli alpini.
Arriviamo a Monaco attraversando la Baviera. Lo scenario cambia in modo evidente per Valentina e impercettibile per Claudio. L’architettura è molto razionale e le grandi campagne disseminate di fienili a forma di grandissime cucce per giganteschi cani. La quantità di mucche che abbiamo incontrato durante questo viaggio è enorme e si arricchisce di ulteriori varietà nella regione dell’Oktoberfest. Claudio non riesce a bere neanche una birra e questo lo rende nervosamente incredulo. Arriviamo a Monaco, mangiamo pretzle e un panino in un forno della catena Muller, dove non c’è il bagno e non vendono birra, soltanto acqua gassata aromatizzata alla frutta. Con l’aria contrita si accinge ad ingollare il panino. Facciamo rifornimento d’acqua in un supermercato lì di fronte, acquistiamo pane nero, formaggio, latte, muesli e il preziosissimo elemento che qui sembra avere un prezzo esorbitante nonostante la copiosa presenza di tale liquido.
Ci innervosiamo e decidiamo di tornare verso l’Austria, riattraversiamo la Baviera, scoprendo con sgomento che andare al bagno e bere acqua in questa parte dell’Europa è qualcosa di molto complicato e costoso. Proseguiamo verso Salzburg dove parcheggiamo, vorremmo trovare un hotel per dormire ma capiamo che i prezzi di questa ridente cittadina i prezzi sono proibitivi quando chiediamo una birra e una bottiglietta d’acqua e ne abbiamo conferma assoluta quando entriamo nell’ufficio informazioni del locale festival operistico. Consci di chiedere informazioni sul prezzo di biglietti di uno tra i più importanti e prestigiosi festival operistici internazionali non riusciamo a trattenerci dal ridere quando veniamo a sapere i costi. Gironzoliamo per le vie del centro, oggettivamente molto carino, anche se Claudio smania dalla voglia di andarsene. Tutta questa ostentazione di modestia non gli va particolarmente a genio. I prezzi eccessivamente alti di qualunque cosa ci fanno venire in mente le parole di chi dice che con la cultura non si mangia e ci fanno salire una rabbia sorda nei confronti di chi afferma di governarci. Ce la prendiamo con la scarna bellezza di edifici storici e chiese, seppur molto graziosamente decorati, dunque risaliamo sulla Ford e torniamo verso il confine italiano. Il tempo inclemente non ci impedisce di ammirare montagne verdi e blu con paesini di casette con ampi e protettivi tetti marroni, le nuvolette che si insinuano tra i monti. Salutiamo idealmente l’Austria e il campeggio Edelweiss nella Stubaital che ci ha ricaricato di energie e ci ha fatto entrare in contatto profondo con le Alpi.
Siamo stanchi, stremati da un viaggio molto diverso da quello che immaginavamo e che avevamo programmato, con tanta voglia di dormire in un lettone ma anche con tantissime immagini negli occhi, sensazioni, impressioni e l’idea che ‘fatta l’Europa bisogna fare gli europei’.
Non siamo passati a Innsbruck, dove ricordavamo alti personaggi di legno sparsi per la città, alti quasi quanto i personaggi della fiesta di Almería. Quando li abbiamo visti la prima volta ci erano sembrati Pinocchi giganti pronti ad animarsi al suono di un flauto magico suonato da un misterioso personaggio leggendario e fiabesco, li avevamo dimenticati nella calura spagnola ma evidentemente ci avevano richiamato, personaggi in cerca d’autore, di cantore o flautista.
Pensiamo che in fondo l’Europa è una realtà molto più ampia di quanto avessimo compreso, i cui confini sono definiti soltanto dalla fantasia e dal meraviglioso immaginario collettivo in cui personaggi reali e immaginari si intrecciano nelle storie delle persone, passando dal teatro agito nell’antica Grecia alle fieste spagnole, passando per le fiabe sussurrate ai bambini, gli unici che possano davvero capire la magia di una barba intrecciata quale criniera accarezzata da fate e streghette. I simboli incisi nelle rocce dialogano attraversando a zig-zag il Vecchio Continente.  

Nessun commento:

Posta un commento