Ci
svegliamo ad un orario decente, la giornata è meravigliosa e
decidiamo di approfittarne per andare in montagna.
Prepariamo da
mangiare e poi ci fermiamo tre o quattro volte nei supermarché,
così, tanto perché è assolutamente necessario.
Facciamo il pieno e
via! verso Chamonix.
Scopriamo dunque
che parte da un altro luogo che ovviamente sul TomTom risulta in
almeno altri dieci posti, il senso d'orientamento di Claudio non si
sbaglia e riusciamo ad arrivare.
Un po' di nervosismo tra noi presto
fugato dalla ricerca della stazione da cui il treno per il Nide
d'Aigle non parte.
Facciamo un giretto nel paese e compriamo una bottiglia di Genepy e qualche formaggio, girovaghiamo un po' con la macchina e troviamo una mini cabinovia che porta verso un laghetto artificiale.
Facciamo un giretto nel paese e compriamo una bottiglia di Genepy e qualche formaggio, girovaghiamo un po' con la macchina e troviamo una mini cabinovia che porta verso un laghetto artificiale.
Valentina riesce ad arrivare stritolando il braccio di
Claudio e strillando a qualunque sommovimento brusco di quella specie
di scatolina appesa ad un labile filo, che in realtà è un cavo di
acciaio resistentissimo di almeno 10 cm di diametro.
Facciamo un
picnic tra bambini scatenati, cani e gitanti vari, torniamo sempre
tra urla e stritolamenti di braccia e ci dirigiamo verso Chamonix.
C'è fila, deviamo un po' fino ad arrivare alla base della teleferica
per il ghiacciaio del Bionassay, molto comoda.
Qualche giramento di
testa in quota ma davanti ai nostri occhi si schiude un paesaggio
meraviglioso, qualcosa che è davvero difficile descrivere.
Abbiamo
poco tempo, ci inerpichiamo su un sentiero e torniamo verso la
cabinovia accompagnati da un coro armonioso di campanacci di mucche
d'alpeggio.
Riprendiamo la strada, nuova indispensabile sosta da
Decathlon e poi andiamo verso Annecy dove non riusciamo a trovare
parcheggio se non quando, stremati dalla ricerca decidiamo di andar
via.
Annecy è carina, piena di ristoranti e localini che non
ispirano molto né per qualità né per pulizia né per rapporto
qualità-prezzo.
Finito velocemente il giretto turistico ci
incamminiamo verso il lago e verso il parco pubblico,
bellissimo, vissuto in modo partecipato e libero.
Lì una balera
improvvisata con fili di lampadine colorate ci toglie il senso di
sgradevolezza e ci fa ritrovare la magia della Francia e dell'Europa
mediterranea in generale.
Torniamo stanchi ad Annemasse.
Studiamo percorsi possibili.
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