mercoledì 5 agosto 2015

Cronachette di un viaggio in Europa * Francia * Annemasse

5 agosto2015


Annemasse


Dopo una notte quasi insonne per Valentina e di sonno profondo per Claudio usciamo dalla stanza verso le 11.
 
Alla reception una simpatica signorina bionda con splendidi occhi azzurri ci trae d'impaccio facendoci capire che parla inglese.
 
Le spieghiamo che vorremmo poter utilizzare un aspirapolvere e lei ci dice che sta aspettando le indicazioni per sapere se dobbiamo cambiare stanza.
 
Casa con i segni delle carte ad Annemasse
Parlare francese di prima, si fa per dire, mattina è complicato.
 
Usciamo per le vie di Annemasse alla ricerca di croissant francesi, la disinvoltura con cui una fornaia prende i cornetti a mani nude per poi smanettare alla cassa e quindi maneggiare vari bacilli ci fa desistere dall'acquisto e continuiamo a gironzolare.
 
Claudio individua subito un negozio di musica con varie chitarre e, girato l'angolo, un liutaio con scatole piene di violini.
 
Un'emozione lo pervade... più che semplici strumenti gli evocano luoghi magici in cui si compiono azioni fiabesche tra folletti, gnomi e creature dei boschi. In una città così piccola tanti violini tutti insieme sembrano atipici.
 
Continuiamo a girovagare nel centro cittadino, incrociamo una tavola calda che potrebbe essere una buona fonte di cibo, sembra abbastanza pulita anche se il più lindo pare il ristorantino giapponese.
 

Annemasse
Andiamo verso l'Ufficio del Turismo dove si scusano per non avere neanche un museo in città, ci toccherà percorrere qualche chilometro fino a Ginevra... a tal proposito ci forniscono  orari e costi dei biglietti del trasporto pubblico nella città svizzera, con tanto di piano orario dei bus urbani, poco importa se è in un altro Paese, potrebbe essere un'utile informazione per il turista.
Elementare Watson.
 
Usciamo dall'Ufficio costernati per la nostra incapacità di realizzare simili posti in Italia e sorridendo per le scuse per la mancanza di un museo anche perché ovviamente la cittadina è fornita di Centro culturale, Auditorium, Centri ricreativi, Maison delle Associazioni, c'è persino un Centro della cultura spagnola, oltre ad un Ufficio del Turismo che Roma Capitale può soltanto immaginare nelle più rosee speranze di sviluppo ragionato.
 
Andiamo a fare la spesa, compriamo baguette, vino, birra, formaggi e uova, invano cerchiamo spugnette di costo inferiore ai 7 euro, sghignazziamo commentando malignamente che da quelle parti forse sono considerate un prodotto di nicchia.
 
Lungo la via incontriamo un pastore tedesco che scorrazza libero e felice.
Non ripassiamo nella viuzza in cui i pali della luce sono impacchettati in copertine fatte a mano.



Torniamo verso l'appartamento, ci propongono di cambiare stanza ma è un posto caldo e rumoroso, tra l'altro la doccia è 'pulita' nella stesso modo.
Decidiamo di restare dove siamo e otteniamo che vi sia una pulizia della moquette nel pomeriggio.
 
Sistemiamo le valigie, mangiamo dopo quasi 24 ore di semi-digiuno e finalmente riusciamo a fare una doccia.
 
Trascorriamo il pomeriggio tra pigrizia, lezioni di chitarra e qualche esercizio di francese, ceniamo e andiamo a letto.  
 


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