mercoledì 19 agosto 2015

Cronachette di un viaggio in Italia * Darfo Boario * Gorle * Bergamo * Caravaggio * Crema * Brescia * Iseo * Darfo

19 agosto 2015

Darfo Boario * Gorle * Bergamo * Caravaggio * Crema * Brescia * Iseo * Darfo


Ci svegliamo in una piovosa giornata invernale. 
Valentina esce a comprare pane e giornali, vendicando sottilmente un episodio accadutole parecchi anni fa, Claudio dorme sonni da ghiro. 
Porta San Giacomo Bergamo

Facciamo colazione con un dolce tipico della Valcamonica, caffè e tè. Prepariamo pane, focaccia, companatico, un thermos di tè caldo col miele, pianifichiamo una gita da giornata plumbea, l'Italia è piena di città d'arte. 
Bergamo

L'idea iniziale è quella di andare a Costituzione, il nome ci ispira concreti ideali di libertà, per poi passare a Gorle, nel Parco Regionale del Serio, arrivare a Bergamo e proseguire in un anello fino a Brescia e quindi nuovamente a Darfo. 

Incuriositi da un cartello turistico che indicava una fantomatica Madonna del Lago deviamo dall'uscita verso Costituzione. Non troviamo la statua lacustre e proseguiamo per Bergamo, è già tardi e c'è tanto da vedere, immaginiamo. 
Bergamo

Giriamo per Gorle alla ricerca vana di un castello che scopriamo essere una casa molto carina con tanta edera intorno. 

Arriviamo finalmente a Bergamo e troviamo parcheggio quasi subito, anziché prendere la funicolare ci inerpichiamo su sentierini di pietre fluviali con una pendenza da alpini. 
Bergamo
Tornare indietro con la lingua di fuori è fuori discussione: abbiamo chiesto informazioni ad un lavoratore impegnato in un cantiere lì vicino e faremmo una figura a dir poco barbina se ci vedesse. 
Siamo decisamente fuori allenamento. 

Entriamo nella Città dei Mille da Porta San Giacomo, monumentale portale con i simboli della Repubblica di Venezia e capiamo che l'antipatia velata di questa parte dell'Italia per il Veneto non si limita ad una generica rivalità economica tra due regioni ricche ma ha radici in antiche oppressioni e invasioni 'straniere'. 
Bergamo

Quasi subito incontriamo un fornitissimo ufficio del turismo in cui ci mostrano su una mappa i principali luoghi da visitare in una giornata ma non sanno indicarci da quale luogo siano partiti i Garibaldini guidati dall'Eroe dei Due Mondi. 

Bergamo
Peccato, ci avrebbe fatto piacere sapere da dove ha avuto inizio la straordinaria avventura di liberazione e unificazione italiana da parte di un manipolo di giovani idealisti conclusasi alle porte della Città Eterna, con la Campagna Garibaldina dell'Agro Romano che ebbe il suo drammatico epilogo proprio a Mentana. 

Il discorso in macchina sulle differenze tra una parte e l'altra dell'Italia sfiorano storie complesse e diversificate, ma la guida su strade ignote è già abbastanza difficile, meglio evitare discussioni troppo complicate. 

Botteghe e bottegucce ci accolgono festosamente tra le vie di Bergamo Alta indicandoci la via verso la Piazza Vecchia che si schiude davanti ai nostri occhi assetati di bellezza come un fiore prezioso, cornucopia colma di prelibatezze. 
Bergamo
Bergamo

Si potrebbe tranquillamente trascorrere una settimana intera a cercare di conoscere le storie di tutti i palazzi di questa piazza ma il tempo a disposizione è quello che è e ci intrufoliamo tra i portici che nascondono ad un primo sguardo la meravigliosa Cappella Colleoni, il Duomo e Santa Maria Maggiore. 

All'esterno la Cappella Colleoni si mostra in tutto il suo splendore, con marmi policromi che fanno inevitabilmente pensare al vestito di Arlecchino, la maschera bergamasca della Commedia dell'Arte, il Duomo ha una monumentale facciata marmorea bianca e Santa Maria Maggiore si presenta nella sua mistica semplicità medievale, pietroni marroni con un portale che ci fa pensare alle statue veronesi di Cangrande della Scala. 
Bergamo

L'ora di pranzo si avvicina e le chiese chiudono, c'è da scegliere, entriamo nella medievale Santa Maria Maggiore dal portale romanico lombardo con i leoni in marmo rosso di marmo veronese a sorreggere le colonne, dall'altro lato scopriamo poi che vi sono colonne sorrette da leoni in marmo bianco e da statue di banchieri cittadini con la borsa tra le gambe, la loro fortuna economica è stata costruita sul valore acquisito dal denaro nel tempo, ma il tempo non è cosa umana, afferisce all'eterno. 
Bergamo

Qualche secolo fa queste sottigliezze avevano importanza e l'inquisitore di allora multava con una certa frequenza chi costruiva le proprie ricchezze sulla divina proprietà, i proventi derivati dal peccato di questi mondanissimi personaggi servirono a coprire parzialmente la costruzione dell'imponente luogo religioso, non senza un ringraziamento simbolico per le preghiere che vengono tuttora recitate che si manifesta appunto in uno statuario sostegno inginocchiato alla base delle colonne della chiesa, con una borsa tra le gambe a simbolizzare i soldi che sono stati usati in vita e che vengono portati nell'aldilà. 
Bergamo

All'ingresso un cartello ligneo annuncia indulgenza giornaliera per 300 giorni, cattoliche incoerenze. 

Entrando un tripudio barocco di stucchi, ori, legni intarsiati, pieni ferri contorti ad imitare forme naturali, a lato una scala in ferro modesta all'apparenza con delicati affreschi, l'ingresso è uno di quelli laterali, la chiesa che ha dato a Donizetti la possibilità di apprendere la musica non ha ingressi principali. 

Bergamo
L'energia che si respira in questo edificio è quella tipica dei luoghi di culto in cui si sono susseguiti riti e ritualità nel corso dei secoli, adattandosi a religioni e credenze diverse ma c'è qualcosa in più. 
Bergamo

Santa Maria Maggiore venne infatti edificata su un preesistente tempio alla Dea Clemenza, secondo quanto narra la leggenda, per un voto dei bergamaschi alla Madonna durante una pestilenza medievale, e fu utilizzata per molti anni per le assemblee del popolo durante il periodo dei liberi comuni. 

Col tempo e con l'avvento dei Visconti e della Repubblica di Venezia tali assemblee popolari non furono più autorizzate e rimase soltanto la funzione religiosa. 

I luoghi hanno una memoria e la sensazione che il popolo ha una dignità non si cancella con un colpo di spugna, se c'è l'abitudine secolare alla partecipazione effettiva alla cosa pubblica e non soltanto l'accettazione furbesca di decisioni prese da personaggi più o meno corrotti. 
Caravaggio

Che differenza con la nostra zona martoriata dal potere imperiale e poi da quello pontificio! 

Usciamo da questo scrigno di tesori artistici che meriterebbe molta più attenzione da parte nostra e ci dirigiamo verso la Cappella Colleoni, che all'interno è decisamente poco interessante. 
Caravaggio
Usciamo verso il Duomo, chiuso, e girovaghiamo per le vie della città antica. Passiamo accanto ad una meravigliosa sede universitaria di studi umanistici e in pochi passi siamo nel Museo Donizettiano, dove incontriamo una gentile donzella della bergamasca che ci racconta l'incredibile storia del grande compositore romantico. 

Pensiamo alla incredibile concatenazione di eventi che si è resa necessaria affinché il giovane Gaetano Donizetti potesse conoscere la musica, a volte le cose devono proprio accadere. 

Capitò per caso che Simone Mayr divenisse il Maestro di cappella di Santa Maria Maggiore proprio nel momento in cui veniva vietata la castrazione dei cantori, si rese dunque necessario cercare un'alternativa per le voci alte visto e considerato che le donne non potevano cantare. 

Cremona
Mayr trovò una soluzione e chiese che un gruppetto di bimbi venisse educato all'arte di Euterpe, riuscì dunque a fondare una scuola per poveri in cui Gaetano Donizetti ebbe la ventura di capitare. 

Il giovane non era però molto portato per il belcanto e stava per essere espulso dalla scuola ma Meyr notò in lui una certa propensione all'uso del pianoforte e insisté per tenerlo. Il tempo ha dimostrato che fu una scelta felice e che l'istruzione è la più potente arma di liberazione di massa finora inventata. 

L'iniziale fortuna e la successiva fama, celebrata anche da Mazzini, si accompagnò ad una sorta di maledizione personale e la vita privata del compositore fu funestata da eventi tragici. 

Meglio andò al fratello che divenne direttore dell'orchestra militare ottomana di Costantinopoli pur non arrivando a rivoluzionare la composizione musicale del patrimonio operistico italiano. 
Cremona

Gironzoliamo ancora un po' e mangiamo un bel piatto di casoncelli, che sono effettivamente squisiti, in una gastronomia trasformata in osteria veloce del cibo lento e ci dirigiamo verso i musei. 
Cremona

Il tempo è cambiato e abbiamo voglia di girare ancora un po', i giri museali li riserviamo per un'altra volta, preferiamo continuare i nostri giri alla scoperta della Lombardia. 
Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso Caravaggio, paese natio di Michelangelo Merisi, detto appunto Caravaggio, uno dei nostri pittori preferiti in senso assoluto. 

L'impatto ha dell'incredibile: sul cartello di ingresso al paese non c'è neanche un'indicazione di questa evenienza, non vedendo indicazioni ci viene il dubbio che esista qualche altra Caravaggio in giro per l'Italia e pensiamo di esserci sbagliati. 

Ci troviamo per caso in una viuzza intitolata a 'Michelangelo Merisio', forse non abbiamo sbagliato paese? 
Chiediamo in giro e scopriamo che non è chiaro quale sia stata la casa natale dell'eccelso pittore e pare che non vi sia nulla di collegabile all'arte pittorica del Maestro seicentesco. 

Parcheggiamo davanti ad una chiesa sconsacrata con cartelli che indicano altri luoghi, lontani, fuori dall'Italia. 

Cremona
Liutaio di Cremona
Titubanti e senza parole arriviamo nella piazza del Municipio, in cui vengono celebrate l'Unità d'Italia, le figure di Mazzini, Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele ma ancora nessuna indicazione su ciò che stiamo cercando. 

Proseguiamo sempre più stralunati in questo simbolo dell'Italia in un nessuno, ma proprio nessuno, è profeta in patria. 

In una vetrina qualche stampa di capolavori caravaggeschi ci fa ben sperare, proseguiamo fino alla cattedrale, di divina beltà. 
Chiediamo ad un vigile che ci racconta con dovizia di particolari la storia che stiamo cercando. 

Riprendiamo colore e l'uso della favella, sorbiamo un caffè in un baretto carinissimo prima di entrare in chiesa, dove si sta svolgendo un funerale che non ci sembra il caso di disturbare. 
Lombardia

Cerchiamo le ispirazioni che possono aver stimolato la fantasia del giovane genio pittorico, troviamo un certo gusto all'opulenta ostentazione mondana nei luoghi sacri. 

Usciamo e ci dirigiamo verso il santuario indicatoci dall'agente municipale. 

Enorme edificio religioso che meriterebbe qualche ora, meravigliosa Italia che non dà la soddisfazione della gloria eterna ai suoi figli più illustri incantando con i suoi segreti gioielli turisti e fedeli di ogni dove. 
Brescia

Non ci fermiamo, non c'è tempo, e proseguiamo verso Brescia, la patria di un'altra maschera della Commedia dell'Arte, Brighella, storico antagonista di Arlecchino, l'altro bergamasco insieme a Gioppino. 

Prima però facciamo una deviazione verso Crema, città natale di Giorgio Bettinelli, sembra essere la giornata in cui andiamo a scoprire dove hanno avuto inizio imprese e vite che per un motivo o per l'altro hanno un collegamento diretto con Mentana. 

Crema, con i suoi liutai UNESCO, la pasticceria squisita e la bellezza discretamente perfetta ci incanta: sembra un'ideale di cittadella vivibile e vivace. 
Forse l'amore per l'arte, la cultura e la musica abbelliscono luoghi e abitanti. È già tardi e riprendiamo la macchina verso la resistente città lombarda. 
Brescia

Brescia è uno scrigno da esplorare con qualche giorno a disposizione, le piazze, animate all'ora di chiusura dei negozi da bresciani di tanti colori diversi, stranieri di nascita che forse troveranno la loro strada verso l'integrazione sociale, segnale inequivocabile di economia vivace. 

Notiamo una quantità di parrucchieri di origine cinese, cosa che ci stupisce alquanto. 

Le piazze si susseguono in un ritmo di meraviglie nella fiera Leonessa d'Italia e ci divertiamo a brindare idealmente con un gruppo di turisti anglofoni che bevono vino italiano danzando su musica sudamericana da un terrazzino con affaccio su una delle principali piazze che si esprimono in un ritmo architettonico brioso, allegro e imponente. 
Iseo

Si sta facendo buio e torniamo verso l'appartamentino, non senza una sosta veloce a Iseo per godere della incredibile bellezza del lago contornato da montagne imponenti e adornato da una una piccola splendida luna. 

Torniamo a Darfo, mangiamo e via a dormire.       


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