domenica 30 agosto 2015

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Duomo di Siena
30 agosto 2015
Contrada della Pantera

Mentana * Chiusi * Siena * Pienza * Chianciano * Mentana

Quando ci svegliamo il richiamo del Gran Sasso è fortissimo, Mamma Lucilla e Papà Pietro hanno espresso il desiderio di andare al Parco dell'Uccellina e quindi decidiamo di fare un giro e poi incontrarci da quelle parti per una merenda o una cenetta.
Duomo di Siena

Duomo di Siena
La domenica è di quelle da bollino nero e in effetti troviamo alcune file in autostrada, ma più che altro persone che guidano in modo poco prudente. 

Usciamo a Chiusi, parcheggiamo, ci baciamo davanti al teatro in cui Valentina ha avuto uno dei pochi riconoscimenti, il teatro è al numero 30, il voto che ha caratterizzato il suo corso di studi universitario, altro riconoscimento effettivo che abbia mai avuto. 

Claudio si lamenta che lui non ha avuto neanche quelli ma è ben contento di baciarla dove ha recitato l'addio ai monti proprio nell'anno in cui ci siamo conosciuti. 

Duomo di Siena
Quest'anno lo ha recitato di nuovo, dopo tantissimi anni, e quest'estate abbiamo gironzolato nei luoghi del romanzo manzoniano, la Lombardia che ci ha così sorpresi nella sua selvaggia beltà e melodiosa meraviglia ben al di fuori dei confini milanesi. 
Duomo di Siena

Pensiamo: 'e pur si muove', circoli vitali che smuovono ingranaggi, così simili all'acceleratore di particelle del CERN, cui il Laboratorio del Gran Sasso ha fornito un'inequivocabile dimostrazione di eccellenze italiane. 

Il caso ha voluto che Valentina lo recitasse nella vita reale molte, troppe volte, quell'addio ai monti. 
Duomo di Siena
Duomo di Siena
Non proprio il passo del capolavoro letterario ma nel corso del tempo ha avuto modo di comprendere appieno il senso, lo scoramento e il peso di parole immense di assoluta perfezione. 
E il caso ha voluto che dopo tanto peregrinare ci siamo ritrovati, fieri e felici del nostro amore. 

Baciarci davanti a quel teatro ha il sapore e il significato di una promessa, di un giuramento solenne. 

Duomo di Siena
Non ci separeremo più, non lasceremo che la vita, il caso, gli eventi, i tumulti si interpongano tra noi. 

Con forza, litigate e determinazione. 

Cripta, Siena
È un atto simbolico, pregno di significati e di volontà. 

Proseguiamo verso Siena, il pavimento del Duomo è aperto fino alle cinque di pomeriggio e non vogliamo assolutamente perderci quello che Vasari ha decantato quale esempio mirabile di artistica maestria. 

Cripta, Siena
La pittura su pietra è in fondo l'evoluzione delle iscrizioni rupestri della Val Camonica: quanti passi sono stati compiuti nella comunicazione e nell'arte da Cernunnos alle scene bibliche evocate in perfetti piani sequenza in cui il movimento nello spazio e nel tempo sono compresenti in un ritmo statuario. 
Pentagramma nella cripta, Siena

Prima di osservare la meraviglia del Duomo, e tanto perché avevamo appena celebrato un nostro rito privato, litighiamo giurandoci di non vederci mai più. 

Almeno fino a quando gli sbandieratori della Contrada della Pantera non ci riportano sulla retta via. 

Simboli biblici, Siena
Davanti alla biglietteria troviamo un portafogli con carte, soldi e documenti di una persona di origini inglesi che consegniamo alla biglietteria, dopo Todi un altro inglese da aiutare in meno di due giorni. 
Graffiti su strati successivi di affreschi
Cripta di Siena

Oltre al Duomo visitiamo anche la Cripta, scrigno nascosto di simboli, colori e immagini utilizzato fino a qualche decennio fa come deposito per oggetti di carpenteria e fortunatamente recuperato insieme ad azzurri, rossi pompeiani e ori di rara delicata pienezza. 
Siena

Qualche passo ancora e ci troviamo nel Battistero, dove, prima di litigare, una maleducatissima spagnola che somigliava vagamente alla compagna di Giulio, Elisa, salta addosso a Valentina mentre Claudio guarda altrove non avvedendosi di niente. 
Battistero, Siena

Entrare nell'edificio utilizzato per battezzare i piccoli cristiani è un'emozione improvvisa, una rivelazione epifanica. 

Stiamo lì, in piena contemplazione estatica e con gli occhi già colmi di arte e capolavori, leggendo descrizioni e commenti sulla guida acquistata in precedenza. 

Usciamo richiamati da sbandieratori e tamburi della Contrada dell'Istrice. 

Contrada dell'Istrice
Camminiamo verso la macchina, beandoci dell'energia di una delle nostre città preferite. 

Per le vie di Siena
Attraversiamo la Val d'Orcia, sembra di guidare all'interno di un quadro multidimensionale, colline ondose arate artisticamente, cipressi plasticamente potati, casali abitati, anche soltanto d'estate, da personaggi i cui conti in banca sono costituiti da cifre che forse non sappiamo neanche pronunciare. 

Helga Vockenhuber,
Pienza
Risorse paesaggistiche esaltate e non svilite nella loro essenza, semplice e pura espressione del senso bucolico del bello. 

Mamma Lucilla e Papà Pietro non si sono trovati bene nell'agriturismo che avevano prenotato e sono tornati a casa, vogliamo andare a mangiare lì? ci chiedono al telefono.  
Helga Vockenhuber,
Pienza

Ci fermiamo per fare merenda a Pienza, un aperitivo molto ricco in un baretto in cui ci fermiamo volentieri quando siamo da quelle parti. 

Nella piazza bronzi monumentali iper-realisti di Helga Vockenhuber, artista austriaca che a nostro parere si ispira a Daniel Polliand, le cui sculture abbiamo avuto modo di ammirare sul lago Lemano a pochi chilometri da Ginevra. 

Helga Vockenhuber,
Pienza
Compriamo formaggio, pici e via, verso Mentana, non senza passare per Chianciano, dove ci infiliamo nel borgo senza arrivare alla zona delle terme che però guardiamo dalla valle, in mezzo a strade sterrate e mal ridotte indicateci dal navigatore, forse indispettito dal fatto che Claudio l'avesse seguito senza batter ciglio.



























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